Uno studio condotto da Katherine MacLean della University of California ha osservato che durante e dopo una seduta di meditazione i soggetti ad essa sottoposti erano più propensi a mantenere alta la soglia di attenzione, in particolare su attività ripetitive e noiose.
Un altro studio ha dimostrato che, anche con solo 20 minuti al giorno di pratica, gli studenti sono stati in grado di migliorare le loro prestazioni nei test di abilità cognitive, in alcuni casi con risultati anche 10 volte migliori rispetto al gruppo che non meditava. Risultati simili sono stati osservati anche nello svolgimento di compiti che richiedevano un’elaborazione di informazioni e che erano stati progettati per indurre stress da scadenza imminente.
L’esperimento ha evidenziato come i meditatori avessero una corteccia prefrontale più spessa, concludendo che la meditazione potrebbe compensare la perdita di capacità cognitive che sopraggiunge con la vecchiaia.
Un gruppo di ricerca presso l’Università di Montreal ha esposto 13 maestri zen e 13 non praticanti al medesimo grado di calore doloroso, misurando la loro attività cerebrale in uno scanner per la risonanza magnetica funzionale (fMRI). Quello che hanno scoperto è che i praticanti di meditazione riportavano meno dolore. Per essere più precisi, i maestri zen hanno segnalato meno dolore rispetto alla loro produzione neurologica indicata dalla fMRI. In pratica, anche se il loro cervello riceveva la stessa quantità di input, nella loro mente veniva registrato un dolore minore.
In un esperimento condotto dal Wake Forest Baptist Medical Center, 15 volontari sani che erano nuovi alla meditazione hanno partecipato a quattro lezioni di 20 minuti per impararla, concentrandosi sul respiro. Sia prima che dopo la pratica meditativa, l’attività cerebrale di studio dei partecipanti è stata esaminata usando la risonanza magnetica, mentre veniva loro inflitto dolore usando il calore.
Il dottor Fadel Zeidan, autore principale dello studio, spiega che
Questo è il primo studio a dimostrare che anche solo poco più di un’ora di meditazione può ridurre drasticamente sia l’esperienza del dolore sia l’attivazione delle aree del cervello collegata al dolore. (…) Abbiamo riscontrato una riduzione del 40 per cento dell’intensità del dolore e una riduzione del 57% della sgradevolezza legata al dolore. La meditazione ha prodotto una riduzione dello stimolo doloroso superiore anche alla morfina o altri farmaci antidolorifici, che in genere riducono del dolore di circa il 25 per cento.
In uno studio svolto su 50 pazienti affetti da ADHD, il gruppo che è stato sottoposto alla MBCT (terapia cognitiva basata sulla mindfulness) ha dimostrato una ridotta iperattività, una riduzione dell’impulsività e un aumento di capacità di agire con consapevolezza, contribuendo ad un miglioramento complessivo dei sintomi della disattenzione.
I ricercatori della Nottingham Trent University nel Regno Unito hanno scoperto che quando un gruppo di persone con problemi di stress e depressione è stato sottoposto ad un allenamento di meditazione, tutti i partecipanti hanno sperimentato miglioramenti nel benessere psicologico.
Una ricerca dell’Università di Leiden (Olanda) ha dimostrato che la pratica della meditazione “Open Monitoring” o a monitoraggio aperto (monitoraggio non reattivo dell’esperienza momento per momento) ha effetti positivi sulla creatività e sul pensiero divergente. I partecipanti che avevano sperimentato la meditazione hanno mostrato risultati migliori in un compito nel quale veniva richiesto di pensare in modo creativo proponendo nuove idee.
Il multitasking non è solo un falso mito della produttività, ma è anche una fonte di stress. Cambiare focus in continuazione è una tra le attività più faticose per il cervello, e induce sentimenti di distrazione e insoddisfazione del lavoro svolto.
In una ricerca condotta dalla University of Washington e la University of Arizona, il personale delle risorse umane è stato sottoposto a 8 settimane di allenamento sia di meditazione mindfulness che di tecniche di rilassamento del corpo, e i partecipanti hanno svolto un test sul multitasking molto stressante sia prima che dopo l’allenamento. Il gruppo di personale che ha praticato la meditazione ha riportato più bassi livelli di stress e ha mostrato una migliore memoria per i compiti che aveva svolto; hanno anche saltato da un compito all’altro meno spesso e sono rimasti concentrati sui compiti più lunghi.
Uno studio dell’All India Institute of Medical Sciences, condotto su 32 adulti che non avevano mai praticato la meditazione prima, ha dimostrato che se la meditazione è praticata prima di un evento stressante gli effetti negativi dello stress vengono mitigati.
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