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IL Karma che Vorrei

Il Karma che vorrei – viaggio di trasformazione interiore

Capitolo II – Il Karma e la Malattia

Ma tutto questo cosa centra con la parola Karma? Non potrebbe essere invece il nostro destino? Qual è il significato che differenzia le due condizioni? Il destino è una condizione “passiva” della nostra vita, è un’interpretazione che ci portiamo dietro da bambini. Quante volte ci chiediamo: “doveva capitare proprio a me? Cosa ho fatto per meritarmi questo? È la solita sfortuna. Doveva andare così.” La mancanza di introspezione individuale e la tendenza a considerare l’ambiente esterno (persone, relazioni, lavoro, potere, povertà, ecc…) la causa dei nostri mali e della nostra sfortuna, non ci porterà lontano, con esse, possiamo solo sopravvivere.

Questo nutrirà in noi la richiesta di una nuova occasione, una speranza che dipende da qualcosa al di fuori di noi, al di fuori delle nostre scelte. A quanti di noi è capitato dire in passato: “speriamo di vincere il Superenalotto; speriamo che vada tutto bene; speriamo di trovare un nuovo lavoro o partner, ecc…”. Siamo costretti a questa continua e vana richiesta, rivolta a qualcosa o qualcuno che ci risolva i problemi senza un impegno concreto per cambiare le cose.

Invece, come si differenzia il Karma?

Nel Dhammapada si legge:

“Se è la sofferenza che temi, se è la sofferenza è ciò che detesti, non compiere mai azioni cattive, perché tutto si vede per quanto segreto. Persino un volo nell’aria non ti può liberare dalla sofferenza dopo che l’azione cattiva è stata commessa.

Non nel cielo, né nel mezzo dell’oceano, né se ti nascondessi nelle crepe delle montagne, un angolo riusciresti a trovare in questa terra tutta, dove il karma il colpevole non raggiungerebbe.

Ma se vedi il male che altri ti fanno e se sentitamente tu disapprovi, stai attento a non fare al medesimo modo, perché le azioni delle persone con esse rimangono.
Quelli che imbrogliano negli affari, quelli che contro il Dharma agiscono, quelli che frodano, quelli che truffano, se stessi gettano in un gorgo, perché le azioni delle persone con esse  rimangono.
Qualsivoglia azione possa un individuo compiere, siano esse di gioia portatrici, siano esse cattive, un’eredità per lui costituiscono, le azioni non svaniscono senza lasciar traccia.”

Per riceverlo in cartaceo o in digitale manda una e-mail a: info@oleggio-benefit.it

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